skip to Main Content
Ordine Francescano Secolare Fraternità "Santa Maria Nascente" di Sabbiocello - il Signore ti dia pace
Saluti Del Ministro  Di Fine Anno Fraterno 2024-2025
  • News

Sabbioncello di Merate, 01 giugno 2025.

Carissimi, il Signore Vi dia Pace!

Mentre l’anno volge al termine, sento viva la gratitudine al Signore per averci permesso di camminare ancora insieme nella nostra Fraternità, come laici francescani immersi nel mondo ma con lo sguardo rivolto al cielo. Abbiamo condiviso passi, gioie, fatiche, preghiere. E ora, con cuore grato, guardiamo all’anno che viene con fiducia e spirito rinnovato.

Il nostro essere fratelli e sorelle, secondo il carisma del nostro Serafico Padre Francesco, ci ricorda che la Fraternità è “vocazione”. È dono e impegno da vivere ogni giorno con sincerità, umiltà e rispetto reciproco. Come Francesco, siamo chiamati a vivere le relazioni fraterne non come un’idea astratta ma come essenza della nostra vocazione, non esiste un solo francescano, che sia esso frate, suora o laico senza la Fraternità, non possiamo dire di amare Dio se non impariamo ad amarci tra noi con pazienza, fatica, perdono, umiltà e condivisione.

Non lasciamoci trascinare in inutili mormorazioni, chiacchiericci, giudizi che seminano solo dolore, divisione, cattiveria. Limitiamoci alla semplice narrazione dei fatti, se questi venissero manipolati allora interveniamo a difesa della verità e se quest’ultima non fosse difendibile cerchiamo allora di non contribuire ad altra negatività, che non vuol dire nascondere o far finta di nulla. In un mondo che divide, noi siamo chiamati a unire, a camminare assieme agli altri, a seminare amore. San Francesco ci invita a non far del male a chi non riusciamo ad amare e di fargli del bene ogni volta che ne abbiamo occasione.

Ognuno di noi è unico, con i suoi doni, la sua storia, il suo cammino, i propri limiti. Siamo chiamati a gioire insieme: a rallegrarci sinceramente con chi vive momenti felici, con chi riesce a gustare la bellezza della vita, i doni del Creato, le meraviglie che il Signore ci ha affidato. La gelosia, la rivalità, l’invidia non appartengono allo spirito francescano. Al contrario, la gioia dell’altro diventi anche la nostra. L’amore fraterno si nutre di rispetto: rispetto per i ritmi, i pensieri, le ferite e i sogni dell’altro. La vera sapienza si manifesta nel servizio, nella mitezza, nel farsi piccoli tra i piccoli. Non siamo chiamati a imporre ideologie, ma a camminare insieme nella fede, alla luce della Regola e delle Costituzioni Generali del nostro Ordine che abbiamo liberamente abbracciato con la “Promessa” e che ci guidano come bussola sicura.

Noi, come francescani secolari, siamo nel cuore del mondo. E proprio lì siamo chiamati a testimoniare il Vangelo, portando il profumo della letizia francescana nelle periferie esistenziali e geografiche. Periferie che non sono solo luoghi, ma volti: il povero escluso, il malato dimenticato, l’anziano solo, il giovane disorientato. Papa Francesco ci chiama a essere Chiesa in uscita, capace di toccare le periferie della vita. San Francesco ci ha insegnato a non avere paura dei lebbrosi del nostro tempo. Il nostro confratello don Tonino Bello ci ha ricordato che non possiamo amare i poveri a distanza, ma solo “sporcandoci le mani” con la loro vita. “Stare dalla parte dei poveri” per lui non era uno slogan, ma un impegno concreto, che ci chiede di mettere in discussione le nostre abitudini, il nostro stile di vita, anche il nostro modo di pregare. Non basta parlare di pace: dobbiamo costruirla. Non basta commuoverci per chi soffre: dobbiamo chinarsi, come il samaritano, e prenderci cura. In poche parole, come diceva, essere più cristiani “contemplattivi”.

La nostra missione è intra gentes, in mezzo alla gente, non ai margini della realtà, non chiusi nelle mura del nostro convento.

Siamo anche chiamati a vivere in comunione con i Frati e le Clarisse, come un’unica grande famiglia francescana, dove ognuno, nel proprio stato di vita, testimonia il carisma di Francesco con fedeltà e creatività sapendo leggere i tempi che viviamo oggi, non ieri o domani, ma oggi. Non esistono “categorie” tra noi, ma solo membra di un unico corpo animato dallo Spirito Santo, ciascuno con il proprio ruolo, ma tutti chiamati alla stessa santità evangelica.

Allora, sorelle e fratelli, ripartiamo da qui: dalla Fraternità autentica, dal rispetto concreto, dall’umiltà operosa, dalla gioia del Vangelo vissuto nel quotidiano. Con coraggio, con fede, con letizia.

In questo tempo di riposo estivo ripensiamo alla nostra Vocazione, al nostro cammino, a cos’è per noi la Fraternità, che posto occupa nella nostra vita quotidiana, al nostro essere francescani, magari tornando alla fonte, a Francesco, a Chiara. Ricordo che la vita della Fraternità non va in vacanza, cerchiamo di vivere tutte le attività/eventi che verranno proposti in questo tempo.

Che Francesco e Chiara ci accompagnino, che Maria, donna del “sì”, ci custodisca, che i nostri Patroni Elisabetta e Ludovico ci siamo da esempio e che lo Spirito Santo ci spinga sempre oltre, verso quelle periferie dove Dio ci precede.

Pace a tutti voi e buone vacanze!

Saverio

 

Scarica il documento

Back To Top