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Ordine Francescano Secolare Fraternità "Santa Maria Nascente" di Sabbiocello - il Signore ti dia pace
Dormo O Son Sveglio? Prima “passeggiata” D’Avvento – Padre Armando Carpenedo OFM
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Con questo freddo che apre la stagione invernale è proprio bello starsene al caldo sotto le coperte, lasciarsi coccolare dal tepore di casa, permettere alle mani di scaldarsi con una tazza di latte e caffè. Ma è altrettanto bello, anche se a primo impatto può sembrare più faticoso, affrontare quel freddo lì fuori, con gli occhi bene aperti, certi del calore custodito nel proprio cuore.

Siamo in un periodo liturgico bellissimo, quello dell’attesa, un tempo sospeso che non può essere sprecato, né vissuto con superficialità. Si può aspettare svegli, addormentati o appisolati e alle volte si dorme anche ad occhi aperti! Queste brevi passeggiate, con i loro interrogativi e le piccole riflessioni, possono aiutarci a riscoprire in quest’attesa quei piccoli tesori che troppo spesso dimentichiamo di possedere o che più di frequente tralasciamo. Sono momenti da poter vivere in solitudine o da condividere in coppia.

Prima passeggiata d’Avvento

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Amen

Signore, eccomi qui all’inizio di questo tempo di Avvento. Come sempre mi doni un tempo per comprendere i grandi misteri, per poter preparare il mio cuore così come il contadino prepara il suo terreno.

È un cammino breve, ma desidero non sprecarne nemmeno un attimo, perché non conosco né il tempo e né l’ora in cui verrai da me. Voglio lasciarmi interrogare, perché alle volte ho paura di pormi domande, temo risposte che possano sconvolgere l’equilibrio che con fatica ho raggiunto.

Ma senza domande dove vado? E soprattutto, come percorro la mia vita?

Temere di mettersi in cammino non è strano, fa parte del senso di cambiamento. E allora, quale cambiamento può mostrarmi questo Avvento?

Come posso cambiare io? Cosa devo cambiare in me?

Mettimi in ascolto, mettimi in crisi, ponimi domande scomode, affinché io comprenda realmente cosa voglia dire “essere sveglio”, “essere pronto”. Signore, voglio aspettarTi camminando, perché solo così posso venirti pienamente incontro!

Leggo e Rifletto

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata. Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo». (Mt 24, 37-44)

Mi interrogo

  1. Qual è il mio atteggiamento nella vita? Preferisco “dormire” finché è possibile oppure sono responsabile della mia “sveglia”?
  2. Mi accorgo di quello che accade intorno a me? In particolare, guardo con attenzione la vita di chi mi circonda?
  3. La vita mi travolge come un diluvio, portando con sé tutto ciò che trova, oppure ho imparato a costruire per tempo i giusti argini?
  4. Cosa significa per me “essere pronto”? Cosa significa per il Signore “essere pronto”?

Ci interroghiamo

(Per chi volesse vivere la passeggiata in coppia, dopo essersi interrogati singolarmente, può vivere questo sereno confronto.)

  1. Come mi pongo nel mio rapporto di coppia? Dormo o son sveglio?
  2. Quali sono le situazioni in cui preferisco “dormire”?
  3. Il nostro rapporto ha dei momenti nei quali travolge tutto ciò che incontra, spazzando via l’altro, i suoi desideri e la sua felicità?
  4. Quanto sono ladro e quanto padrone nella nostra coppia?

Dalle parole ai fatti

In questa settimana impegniamoci, da soli o in coppia, a fare qualcosa che rimandiamo da troppo tempo. Ritagliamoci e concediamoci del tempo per noi e per la nostra coppia. E al termine di questo tempo scriviamo su un piccolo foglietto una parola che rifletta l’emozione appena provata, la sensazione appena vissuta e custoditelo.

Infine, da soli o insieme, preghiamo il Signore con il Salmo 121:

Andiamo con gioia incontro al Signore.

Quale gioia, quando mi dissero:

«Andremo alla casa del Signore!».

Già sono fermi i nostri piedi

alle tue porte, Gerusalemme!

 

È là che salgono le tribù,

le tribù del Signore,

secondo la legge d’Israele,

per lodare il nome del Signore.

Là sono posti i troni del giudizio,

i troni della casa di Davide.

 

Chiedete pace per Gerusalemme:

vivano sicuri quelli che ti amano;

sia pace nelle tue mura,

sicurezza nei tuoi palazzi.

 

Per i miei fratelli e i miei amici

io dirò: «Su di te sia pace!».

Per la casa del Signore nostro Dio,

chiederò per te il bene.

 

Il Signore Vi dia Pace!

Motta di Livenza (TV) 01 dicembre 2019.

padre Armando Carpenedo (Provincia S. Antonio Frati Minori Nord Italia)

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