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Ordine Francescano Secolare Fraternità "Santa Maria Nascente" di Sabbiocello - il Signore ti dia pace
Lettera Ai Fedeli – San Francesco

PRIMA RECENSIONE
[ESORTAZIONE AI FRATELLI E ALLE SORELLE DELLA PENITENZA]

Nel nome del Signore!

CAPITOLO I

DI COLORO CHE FANNO PENITENZA
[178/1]1 Tutti coloro che amano il Signore con tutto il cuore, con tutta l’anima e la mente, con tutta
la forza e amano i loro prossimi come se stessi, 2 e hanno in odio i loro corpi con i vizi e
i peccati, 3 e ricevono il corpo e il sangue del Signore nostro Gesù Cristo, 4 e fanno frutti
degni di penitenza:
[178/2]5 Oh, come sono beati e benedetti quelli e quelle, quando fanno tali cose e perseverano in
esse; 6 perché riposerà su di essi lo Spirito del Signore e farà presso di loro la sua
abitazione e dimora; 7 e sono figli del Padre celeste, del quale compiono le opere, e sono
sposi, fratelli e madri del Signore nostro Gesù Cristo.
8 Siamo sposi, quando l’anima fedele si unisce al Signore nostro Gesù Cristo per virtù di
Spirito Santo. 9 Siamo suoi fratelli, quando facciamo la volontà del Padre che è nei cieli.
10 Siamo madri, quando lo portiamo nel cuore e nel corpo nostro per mezzo del divino
amore e della pura e sincera coscienza, lo generiamo attraverso le opere sante, che
devono risplendere agli altri in esempio.
[178/3]11 Oh, come è glorioso, santo e grande avere in cielo un Padre!
12 Oh, come è santo, fonte di consolazione, bello e ammirabile avere un tale Sposo!
13 Oh, come è santo e come è caro, piacevole, umile, pacifico, dolce, amabile e desiderabile
sopra ogni cosa avere un tale fratello e un tale figlio, il Signore nostro Gesù Cristo, 14 il
quale offri la sua vita per le sue pecore, e pregò il Padre dicendo: «Padre santo, custodiscili
nel tuo nome, coloro che mi hai dato nel mondo erano tuoi e tu li hai dati a me. 15 E
le parole che desti a me le ho date a loro; ed essi le hanno accolte ed hanno creduto
veramente che sono uscito da te, e hanno conosciuto che tu mi hai mandato. 16 lo prego
per essi e non per il mondo. 17 Benedicili e santificali! E per loro io santifico me stesso.
18 Non prego soltanto per loro, ma anche per coloro che crederanno in me per la loro
parola, perché siano santificati nell’unità, come lo siamo anche noi. 19 E voglio, Padre,
che dove sono io, siano anch’essi con me, affinché contemplino la mia gloria, nel tuo
regno». Amen.

CAPITOLO II

DI COLORO CHE NON FANNO PENITENZA
[178/4]1 Tutti quelli e quelle, invece, che non vivono nella penitenza, 2 e non ricevono il corpo e il
sangue del Signore nostro Gesù Cristo, 3 e si abbandonano ai vizi e ai peccati e
camminano dietro la cattiva concupiscenza e i cattivi desideri della loro carne, 4 e non
osservano quelle cose che hanno promesso al Signore, 5 e servono con il proprio corpo
al mondo, agli istinti carnali e alle sollecitudini del mondo e alle preoccupazioni di
questa vita: 6 costoro sono prigionieri del diavolo, del quale sono figli e fanno le opere;
7 sono ciechi, poiché non vedono la vera luce, il Signore nostro Gesù Cristo. 3 Non
hanno la sapienza spirituale, poiché non posseggono il Figlio di Dio, che è la vera
sapienza del Padre; 9 di loro è detto: «La loro sapienza è stata ingoiata», e: «Maledetti
coloro che si allontanano dai tuoi comandamenti». 10 Essi vedono e riconoscono, sanno
e fanno ciò che è male, e consapevolmente perdono la loro anima.
[178/5]11 Vedete, o ciechi, ingannati dai vostri nemici, cioè dalla carne, dal mondo e dal diavolo,
che al corpo è cosa dolce fare il peccato e cosa amara sottoporsi a servire Dio, 12 poiché
tutti i vizi e i peccati escono e procedono dal cuore degli uomini, come dice il Signore
nel Vangelo. 13 E non avete niente in questo mondo e neppure nell’altro. 14 E credete di
possedere a lungo le vanità di questo secolo, ma vi ingannate, perché verrà il giorno e
l’ora alla quale non pensate, non sapete e ignorate. Il corpo si ammala, la morte si
avvicina e cosi si muore di amara morte.
[178/6]15 E in qualsiasi luogo, tempo e modo l’uomo muore in peccato mortale, senza aver fatto
penitenza e dato soddisfazione, se poteva darla e non lo ha fatto, il diavolo rapisce
l’anima di lui dal suo corpo, con una angoscia e tribolazione cosi grande, che nessuno
può sapere se non colui che la prova.
16 E tutti i talenti e il potere e la scienza e sapienza, che credevano di possedere, sarà loro
tolta. 17 E lasciano tutto ai parenti e agli amici. Ed ecco, questi si sono già preso e
spartito tra loro il patrimonio di lui, e poi hanno detto: «Maledetta sia la sua anima,
poiché poteva darci di più e procurarsi di più di quanto si è procurato!». 18 I vermi
mangiano il cadavere, e così hanno perduto il corpo e l’anima in questa breve vita e
andranno all’inferno, dove saranno tormentati eternamente.
[178/7]19 Tutti coloro ai quali perverrà questa lettera, li preghiamo, nella carità che è Dio, che
accolgano benignamente con divino amore queste fragranti parole del Signore nostro
Gesù Cristo, che abbiamo scritto. 20 E coloro che non sanno leggere, se le facciano
leggere spesso, 21 e le imparino a memoria, mettendole in pratica santamente sino alla
fine, perché sono spirito e vita.
22 E coloro che non faranno questo, dovranno renderne ragione nel giorno del giudizio,
davanti a tribunale del Signore nostro Gesù Cristo.

SECONDA RECENSIONE

[179] 1 Nel nome del Signore, Padre e Figlio e Spirito Santo. Amen.
A tutti i cristiani religiosi, chierici e laici uomini e donne, a tutti gli abitanti del mondo
intero, frate Francesco, loro servo e suddito, ossequio rispettoso, pace dal cielo e sincera
carità nel Signore.
[180] 2 Poiché sono servo di tutti, sono tenuto a servire a tutti e ad amministrare le fragranti parole
del mio Signore. 3 E perciò, considerando che non posso visitare personalmente i singoli, a
causa della malattia e debolezza del mio corpo, mi sono proposto di riferire a voi, mediante
la presente lettera e messaggio, le parole del Signore nostro Gesù Cristo, che è il Verbo del
Padre, e le parole dello Spirito Santo, che sono spirito e vita.

I. IL VERBO DEL PADRE
[181] 4 L’altissimo Padre celeste, per mezzo del santo suo angelo Gabriele, annunciò questo Verbo
del Padre, così degno, così santo e glorioso, nel grembo della santa e gloriosa Vergine
Maria, e dal grembo di lei ricevette la vera carne della nostra umanità e fragilità.
[182] 5 Lui, che era ricco sopra ogni altra cosa, volle scegliere in questo mondo, insieme alla
beatissima Vergine, sua madre, la povertà.
[183] 6 E, prossimo alla passione, celebrò la pasqua con i suoi discepoli, e prendendo il pane, rese
grazie, lo benedisse e lo spezzò dicendo: «Prendete e mangiate, questo è il mio corpo». 7 E
prendendo il calice disse: «Questo è il mio sangue della nuova alleanza, che per voi e per
molti sarà sparso in remissione dei peccati». 6 Poi pregò il Padre dicendo: «Padre, se è
possibile, passi da me questo calice». 9 E il suo sudore divenne simile a gocce di sangue che
scorre per terra. Depose tuttavia la sua volontà nella volontà del Padre dicendo: «Padre, sia
fatta la tua volontà; non come voglio io, ma come vuoi tu».
[184] 11 E la volontà di suo Padre fu questa, che il suo figlio benedetto e glorioso, che egli ci ha
donato ed è nato per noi, offrisse se stesso, mediante il proprio sangue, come sacrificio e
vittima sull’altare della croce, 12 non per sé, poiché per mezzo di lui sono state create tutte le
cose, ma in espiazione dei nostri peccati, 13 lasciando a noi l’esempio perché ne seguiamo le
orme. 14 E vuole che tutti siamo salvi per mezzo di lui e che lo riceviamo con cuore puro e
col nostro corpo casto.
[185] 15 Ma pochi sono coloro che lo vogliono ricevere ed essere salvati per mezzo di lui, sebbene
il suo giogo sia soave e il suo peso leggero.

II. DI QUELLI CHE NON VOGLIONO OSSERVARE I COMANDAMENTI Dl DIO
[186] 16 Coloro che non vogliono gustare quanto sia soave il Signore e preferiscono le tenebre alla
luce, rifiutando di osservare i comandamenti di Dio, sono maledetti; 17 di essi dice il profeta:
«Maledetti coloro che si allontanano dai tuoi comandamenti». 18 Invece, quanto sono beati e
benedetti quelli che amano il Signore e fanno così come dice il Signore stesso nel Vangelo:
«Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore e tutta l’anima, e il prossimo tuo come te
stesso».

III. DELL’AMORE DI DIO E DEL SUO CULTO
[187] 19 Amiamo dunque Dio e adoriamolo con cuore puro e mente pura, poiché egli stesso,
ricercando questo sopra tutte le altre cose, disse: I veri adoratori adoreranno il Padre nello
Spirito e nella verità. 20 Tutti infatti quelli che lo adorano, bisogna che lo adorino nello
spirito della verità.
[188] 21 Ed eleviamo a lui lodi e preghiere giorno e notte, dicendo: «Padre nostro, che sei nei
cieli», poiché bisogna che noi preghiamo sempre senza stancarci.

IV. DELLA VITA SACRAMENTALE
[189] 22 Dobbiamo anche confessare al sacerdote tutti i nostri peccati e ricevere da lui il corpo e il
sangue del Signore nostro Gesù Cristo. 23 Chi non mangia la sua carne e non beve il suo
sangue, non può entrare nel regno di Dio. 24 Lo deve però mangiare e bere degnamente,
poiché chi lo riceve indegnamente, mangia e beve la sua condanna, non discernendo il corpo
del Signore, cioè non distinguendolo dagli altri cibi.
[190] 25 Facciamo, inoltre, frutti degni di penitenza. 26 E amiamo i prossimi come noi stessi. 27 E
se uno non vuole amarli come se stesso, almeno non arrechi loro del male, ma faccia del
bene.

V. DEL GIUDICARE CON MISERICORDIA
[191] 28 Coloro poi che hanno ricevuto l’autorità di giudicare gli altri, esercitino il giudizio con
misericordia, così come essi stessi vogliono ottenere misericordia dal Signore; 29 infatti il
giudizio sarà senza misericordia per coloro che non hanno usato misericordia.
[192] 30 Abbiamo perciò carità e umiltà e facciamo elemosine, perché l’elemosina lava l’anima
dalle brutture dei peccati. 31 Gli uomini infatti perdono tutte le cose che lasciano in questo
mondo, ma portano con sé la ricompensa della carità e le elemosine che hanno fatto, di cui
avranno dal Signore il premio e la degna ricompensa.

VI. DEL DIGIUNO CORPORALE E SPIRITUALE
[193] 32 Dobbiamo anche digiunare e astenerci dai vizi e dai peccati. a e da ogni eccesso nel
mangiare e nel bere ed essere cattolici. 33 Dobbiamo anche visitare frequentemente le chiese
e venerare e usare reverenza verso i chierici, non tanto per loro stessi, se sono peccatori, ma
per l’ufficio e l’amministrazione del santissimo corpo e sangue di Cristo, che sacrificano
sull’altare e ricevono e amministrano agli altri.
[194] 34 E siamo tutti fermamente convinti che nessuno può essere salvato se non per mezzo delle
sante parole e del sangue del Signore nostro Gesù Cristo, che i chierici pronunciano,
annunciano e amministrano. 35 Ed essi soli debbono amministrarli e non altri.
36 Specialmente poi i religiosi, i quali hanno rinunciato al mondo, sono tenuti a fare molte
altre cose e più grandi, senza però tralasciare queste.

VII. DELL’AMORE VERSO I NEMICI
[195] 37 Dobbiamo avere in odio i nostri corpi con i vizi e i peccati, poiché il Signore dice nel
Vangelo: Tutte le cose cattive, i vizi e i peccati escono dal cuore.
[196] 38 Dobbiamo amare i nostri nemici e fare del bene a coloro che ci odiano. 39 Dobbiamo
osservare i precetti e i consigli del Signore nostro Gesù Cristo. 40 Dobbiamo anche rinnegare
noi stessi e porre i nostri corpi sotto il giogo del servizio e della santa obbedienza, così come
ciascuno ha promesso al Signore.

VIII. UMILTÀ NEL COMANDARE
[197] 41 E nessun uomo si ritenga obbligato dall’obbedienza a obbedire a qualcuno là dove si
commette delitto o peccato. 42 E colui al quale è affidata l’obbedienza e che è ritenuto
maggiore, sia come il minore e servo degli altri fratelli, 43 e usi ed abbia nei confronti di
ciascuno dei suoi fratelli quella misericordia che vorrebbe fosse usata verso di sé qualora si
trovasse in un caso simile.
[198] 44 E per il peccato commesso dal fratello non si adiri contro di lui, ma lo ammonisca e lo
conforti con ogni pazienza e umiltà.

IX. DEL FUGGIRE LA SAPIENZA CARNALE
[199] 45 Non dobbiamo essere sapienti e prudenti secondo la carne, ma piuttosto dobbiamo essere
semplici, umili e puri. 46 Teniamo i nostri corpi in umiliazione e dispregio, perché noi, per
colpa nostra, siamo miseri, fetidi e vermi, come dice il Signore per bocca del profeta: «lo
sono un verme e non un uomo, l’obbrobrio degli uomini e scherno del popolo».
47 Mai dobbiamo desiderare di essere sopra gli altri, ma anzi dobbiamo essere servi e
soggetti ad ogni umana creatura per amore di Dio.

X. DEL SERVO FEDELE CHE DIVIENE DIMORA DI DIO
[200] 48 E tutti quelli e quelle che si diporteranno in questo modo, fino a quando faranno tali cose e
persevereranno in esse sino alla fine, riposerà su di essi lo Spirito del Signore, ed egli ne farà
sua abitazione e dimora. 49 E saranno figli del Padre celeste, di cui fanno le opere, 50 e sono
sposi, fratelli e madri del Signore nostro Gesù Cristo.
51 Siamo sposi, quando l’anima fedele si congiunge a Gesù Cristo per l’azione dello Spirito
Santo. 52 E siamo fratelli, quando facciamo la volontà del Padre suo, che è in cielo. 53 Siamo
madri, quando lo portiamo nel nostro cuore e nel nostro corpo attraverso l’amore e la pura e
sincera coscienza, e lo generiamo attraverso il santo operare, che deve risplendere in esempio
per gli altri.
[201] 54 Oh, come è glorioso e santo e grande avere in cielo un Padre!
55 Oh, come è santo, consolante, bello e ammirabile avere un tale Sposo!
56 Oh, come è santo come è delizioso, piacevole, umile, pacifico, dolce e amabile e sopra
ogni cosa desiderabile avere un tale fratello e figlio, il quale offrì la sua vita per le sue
pecore e pregò il Padre per noi, dicendo: «Padre santo, custodisci nel tuo nome quelli che mi
hai dato. 57 Padre, tutti coloro che mi hai dato nel mondo erano tuoi e tu li hai dati a me. 58 E
le parole che desti a me, le ho date a loro; ed essi le hanno accolte e veramente hanno
riconosciuto che io sono uscito da te ed hanno creduto che tu mi hai mandato. Io prego per
loro e non per il mondo. Benedicili e santificali. 59 E per loro io santifico me stesso, affinché
siano santificati nell’unità, come lo siamo noi. 60 E voglio, o Padre, che dove io sono ci
siano anch’essi con me, affinché vedano la mia gloria nel tuo regno».
[202] 61 A colui che tanto patì per noi, che tanti beni ha elargito e ci elargirà in futuro, a Dio, ogni
creatura che vive nei cieli, sulla terra, nel mare e negli abissi renda lode, gloria, onore e
benedizione, 62 poiché egli è la nostra virtù e la nostra fortezza. Egli che solo è buono, solo
altissimo, solo onnipotente, ammirabile glorioso e solo è santo, degno di lode e benedetto
per gli infiniti secoli dei secoli. Amen.

XI. DI COLORO CHE NON FANNO PENITENZA
[203] 63 Invece, tutti coloro che non vivono nella penitenza, e non ricevono il corpo e il sangue del
Signore nostro Gesù Cristo, 64 e compiono vizi e peccati, e che camminano dietro la cattiva
concupiscenza e i cattivi desideri, e non osservano quelle cose che hanno promesso, 65 e
servono con il proprio corpo il mondo, gli istinti della carne, le cure e preoccupazioni del
mondo e le cure di questa vita, 66 ingannati dal diavolo di cui sono figli e ne compiono le
opere, costoro sono ciechi poiché non vedono la vera luce, il Signore nostro Gesù Cristo.
67 Questi non posseggono la sapienza spirituale, poiché non hanno in sé il Figlio di Dio, che
è la vera sapienza del Padre. Di essi dice la Scrittura: «La loro sapienza è stata divorata». 68
Essi vedono, conoscono, sanno e fanno il male e consapevolmente perdono le loro anime.
[204] 69 Vedete, o ciechi, ingannati dai nostri nemici, cioè dalla carne, dal mondo e dal diavolo,
che al corpo è dolce fare il peccato ed è cosa amara servire Dio, poiché tutte le cose cattive,
vizi e peccati, escono e procedono dal cuore degli uomini, come dice il Signore nel Vangelo.
70 E così non possedete nulla né in questo mondo né nell’altro. 71 Credete di possedere a lungo
le vanità di questo secolo, ma vi ingannate, perché verrà il giorno e l’ora che non pensate,
non conoscete e ignorate.

XII. IL MORIBONDO IMPENITENTE
[205] 72 Il corpo è infermo, si avvicina la morte, accorrono i parenti e gli amici e dicono: «Disponi
delle tue cose». 73 Ecco, la moglie di lui, i figli, i parenti e gli amici fingono di piangere. 74
Ed egli, sollevando gli occhi, li vede piangere e, mosso da un cattivo sentimento, pensando
tra sé dice: «Ecco, la mia anima e il mio corpo e tutte le mie cose pongo nelle vostre mani».
75 In verità questo uomo è maledetto, poiché colloca la sua fiducia e affida la sua anima, il
suo corpo e tutti i suoi averi in tali mani. 76 Perciò dice il Signore per bocca del profeta:
«Maledetto l’uomo che confida nell’uomo!».
77 E subito fanno venire il sacerdote. Gli domanda il sacerdote: «Vuoi ricevere la penitenza
per tutti i tuoi peccati?». 78 Rispose: «Sì». «Vuoi dare soddisfazione, con i tuoi mezzi, cosi
come puoi, per tutte le colpe e per quelle cose che hai defraudato e nelle quali hai ingannato
gli uomini?». 79 Risponde: «No». E il sacerdote: «Perché no?». 80 «Perché ho consegnato
ogni mio avere nelle mani dei parenti e degli amici». 81 E incomincia a perdere la parola, e
così quel misero muore.
82 Ma sappiamo tutti che ovunque e in qualsiasi modo un uomo muoia in peccato mortale
senza compiere la soddisfazione sacramentale, e può farlo e non lo fa, il diavolo rapisce la
sua anima dal suo corpo con una angoscia e sofferenza così grandi, che nessuno può sapere
se non chi ne fa la prova. 83 E tutti i talenti e l’autorità e la scienza, che credeva di possedere,
gli sono portati via. 84 Egli li lascia ai parenti e agli amici; ed essi prendono il patrimonio e
se lo dividono e poi dicono: «Maledetta sia la sua anima, poiché poteva darci e acquistare
più di quanto non acquistò!». 85 I vermi divorano il corpo; e così quell’uomo perde l’anima e
il corpo in questa breve vita e va all’inferno, ove sarà tormentato eternamente.
86 Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
[206] 87 Io frate Francesco, il più piccolo servo vostro, vi prego e vi scongiuro, nella carità che è
Dio, e col desiderio di baciarvi i piedi, che queste parole e le altre del Signore nostro Gesù
Cristo con umiltà e amore le dobbiate accogliere e attuare e osservare. 87bis E coloro che non
sanno leggere, se le facciano leggere spesso, e le imparino a memoria, mettendole in pratica
santamente sino alla fine, perché sono spirito e vita. E coloro che non faranno ciò, ne renderanno
ragione nel giorno del giudizio davanti al tribunale di Cristo. 88 E tutti quelli e quelle
che con benevolenza le accoglieranno e le comprenderanno e ne invieranno copie ad altri, se
in esse persevereranno fino alla fine, li benedica il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo. Amen.

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