Compiere azioni concrete per interrompere l’assedio a Gaza: così il Consiglio nazionale dell’OFS d’Italia si rivolge alle istituzioni.
16 giugno 2025
Redazione
Un appello a «non voltarsi dall’altra parte per ragioni economiche o di opportunismo geopolitico» e ad «assumersi la responsabilità morale e politica che il momento richiede». È il cuore del messaggio “Interrompere l’assedio a Gaza: l’appello dell’OFS d’Italia” che il Consiglio nazionale dell’ordine ha inviato oggi, 16 giugno, ai principali esponenti del governo e delle istituzioni italiane.
«Vogliamo fare sentire la nostra voce anche alla politica e alla società civile denunciando i massacri di cui si sta ancora rendendo responsabile lo Stato di Israele verso la popolazione civile di Gaza», si legge nel messaggio, in cui si precisa che «ciò che Israele sta attuando va ben oltre il pur comprensibile desiderio di giustizia suscitato dagli orribili massacri del 7 ottobre 2023 effettuati da Hamas».
Nella missiva, i francescani secolari sottolineano come «l’uccisione di civili, in particolare di bambini innocenti, così come l’embargo di aiuti umanitari», vada condannato «come crimine di guerra perché viola non solo le principali convenzioni internazionali sui diritti civili, ma persino quel minimo di umanità che qualunque religione che voglia definirsi tale deve riconoscere».
