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I Commenti Di Padre Franco Valente (OFM) A “Le Parole Sbagliate Di Gesù” Di Corrado Augias
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Cari amici,

penso di farvi cosa gradita inviandomi la raccolta completa dei miei (cinque) commenti a “Le parole sbagliate di Gesù” di Corrado Augias ( https://www.youtube.com/watch?v=dn4PghTTEb4 ), che si trova nel sito del quotidiano La Repubblica. Il commento principale (che ha avuto una lunga gestazione) è stato tolto dalla “vetrina”, forse per la sua lunghezza, ma non per me, come potete vedere nella foto che allego. Pace e bene!

 

Caro Augias, perché dici: “I Vangeli sono TUTTI – ricorda Ehrman – posteriori al 70”? Come “ricorda Ehrman”? Vuoi forse far credere che la convinzione di Bart Ehrman che TUTTI e quattro i Vangeli canonici (i Vangeli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni) sono stati scritti dopo il 70, è condivisa ormai da tutti i biblisti degni di questo nome? Ma questo non è assolutamente vero! Sarà un assioma per il prof. Ehrman e per te, utile per i tuoi discorsi truccati e fasulli su Gesù Cristo e il Cristianesimo delle origini, ma non per la stragrande maggioranza dei biblisti seri. Sufficit consultare Wikipedia. Questo “ricorda Ehrman” non ti fa onore. (gennaio 2021)

Caro Augias, ti consiglio di sentire, se non l’hai ancora fatto, la presentazione del libro di padre Teobaldo Ricci sul libro che hai scritto con il prof. Mauro Pesce, cioè su “Inchiesta su Gesù” (2006). Forse cambierai il modo di fare il “biblista”. (gennaio 2021)

Caro Augias, perché tra i Grandi Biblisti a cui ti appoggi non ce n’è ancora uno che faccia parte del P.I.B., cioè del Pontificio Istituto Biblico, o dell’École Biblique di Gerusalemme? (In verità lo so il perché). Potrei farti qualche nome. (gennaio 2021)

Corrado Augias: un grande biblista, per quelli che la Bibbia la conoscono solo per sentito dire. Che sono tanti, che sono i più! (gennaio 2021)

“E tuttavia anche questo esiste…”. Riassumendo: se non sbaglio, tu dici (al seguito dell’autore di “Prima dei Vangeli”, il biblista statunitense Bart Ehrman) che, se qualcuno ha scritto (chi, quando, dove?) che l’apostolo Pietro aveva una figlia bellissima paralitica e che egli, subito dopo averla guarita con un miracolo, ha fatto – per ordine di Gesù e sempre grazie a Gesù (lo sai, vero, che qualsiasi miracolo è opera di Dio?) – quel crudele dietrofront, ciò è sufficiente per poter affermare che Pietro aveva davvero una figlia così e che tale episodio è avvenuto realmente, o almeno che molti ne erano convinti; e che, se il detto episodio non è stato accolto nei Vangeli in seguito “canonizzati”, è per una ragione molto semplice: perché Gesù non ci fa una gran bella figura! Sarebbe un esempio di quelle che tu chiami “le parole sbagliate di Gesù”.

Ce ne hai dati altri, in seguito, di esempi di questo genere? Non credo. Si direbbe, dunque, che tu sia proprio convinto che un fatto simile è avvenuto davvero. Molto interessante. Ma, di grazia, quale è la fonte di questa notizia a cui tu dai tanto credito? E che attendibilità hanno e la fonte e la notizia? Che cosa dice di preciso, al riguardo, il “grande biblista, storico delle Scritture, affermatissimo” Bart Ehrman, dell’Università della Carolina del Nord, nel libro da cui hai appreso questa “storia”?

In pratica ci dici soltanto che Ehrman data il misterioso documento nientemeno che a prima dei Vangeli canonici, i quali, però, “sono tutti posteriori al 70”. Domanda: su quali basi poggiano tutte queste asserzioni? Si direbbe che non ti poni neppure il problema: del resto, sarebbe una mancanza di rispetto verso il “grande e affermatissimo biblista”! Tutto questo modo di procedere denota, in realtà, una molto scarsa conoscenza della materia biblica, nonché dei metodi della filologia e della ricerca storica.

Alla base o al di sopra di tutto: la convinzione che i Vangeli siano “un ramo della letteratura fantastica” (Borges lo diceva della teologia), giacché tutti i principali avvenimenti di cui essi parlano (incarnazione, miracoli, risurrezione, apparizioni ecc.) rientrerebbero necessariamente nelle categorie della leggenda, del mito, dell’immaginazione, dell’allucinazione collettiva.

Per tutte queste ragioni sei solito mescolare con tanta disinvoltura i racconti dei Vangeli canonici con quelli degli apocrifi del Nuovo Testamento, o passare tranquillamente dagli uni agli altri. Questa, però, è una cosa che un vero biblista, anche quello non credente e l’ateo, non farebbe mai, perché le differenze – sul piano dei contenuti, dello stile, delle connessioni con il resto della Bibbia, della storicità eccetera – sono, a dir poco, enormi.

Un vero biblista, inoltre, non dà come assolutamente certo, assodato che “i Vangeli sono tutti posteriori al 70”. In realtà, come sicuramente sai anche tu, sulla questione “prima o dopo il 70” non c’è, a tutt’oggi, l’unanimità degli studiosi per nessuno dei quattro Vangeli canonici (cf. Wikipedia). Su questo tema ho scritto già un commento.

E poi dici che “Ehrman ci restituisce una vicenda che non lede la fede”? Ci vuol ben altro che delle storielle assurde come questa! Lede piuttosto la vostra credibilità. Infatti come si può non vedere che il Gesù dei Vangeli canonici è AGLI ANTIPODI del Gesù che avrebbe “indotto” l’apostolo Pietro ad agire in quella maniera? E, quindi, come si fa a mettere sullo stesso piano dei racconti così differenti in tutto ciò (parole e opere) che raccontano, nel come lo raccontano e quanto a veridicità e ad attendibilità storica? Se questo è seguire un metodo razionale…

P.S.1 Della figlia paralitica di Pietro si parla in un frammento copto degli Atti di San Pietro, apocrifo del Nuovo Testamento composto in greco nella seconda metà del II secolo (vedi “frammento copto di Berlino”). Come si fa, allora, a dire che questa storia è, come recita il titolo del libro del prof. Ehrman, “Prima dei Vangeli”, più antica dei Vangeli canonici? Scusate, ma dobbiamo credervi sulla parola? Si vede che per voi è normale adattare la datazione dei testi alle vostre idee…

P.S.2 Ma bravo, dottor Augias! Da una parte ci “ricordi” che “i Vangeli (canonici) sono tutti posteriori al 70” (cosa che è ancora tutta da dimostrare, come già detto); dall’altra ci tieni nascosta la reale età della storia della guarigione della figlia paralitica dell’apostolo Pietro. Ecco fatto il cilindro da cui tirar fuori la clamorosa scoperta, il grande scoop: “Le parole sbagliate di Gesù”, non prima però di aver pronunciato qualche parola “magica” e di aver “stabilito” – sulla scorta delle “analisi” del prof. Ehrman – la “drammatica storicità” delle parole di Gesù risuonate nella mente o nell’anima del povero san Pietro! Dare una ripassata alle regole della Logica nonché a quelle dell’Etica – professionale e non solo – non ti farebbe male.

P.S.3: Se questo episodio, ammesso che sia avvenuto realmente o che lo si sia creduto, e ammesso anche che sia avvenuto “prima dei Vangeli”, non si trova nei Vangeli canonici, non è tanto perché Gesù non ci fa una bella figura, come sostengono Ehrman-Augias, ma prima di tutto per la semplice ragione che i Vangeli che conosciamo non parlano di quello che gli apostoli hanno fatto dopo che Gesù è asceso al cielo! Di questo parlano gli “Atti degli Apostoli”, sia quelli canonici sia quelli non canonici. (29/03/2021)

padre Franco Valente – OFM Sabbioncello di Merate (LC)

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