Le parole hanno un significato e noi ti sentiamo veramente nostro padre spirituale.
L’improvviso distacco ci lascia l’eterna domanda dell’uomo di fronte al mistero della morte: perché?
Perché così improvvisamente?
Ci hai voluto avvisare di tenere le nostre lampade sempre accese e di rimanere sempre vigili?
Perché proprio adesso, che ci sentiamo, anche grazie a te, più fraternità? È un’eredità indelebile il tuo discreto e paziente lavoro per farci crescere nell’unità, spingendoci a trovare in ogni fratello le qualità che lo caratterizzano e che ci arricchiscono come comunità.
Perché ora, che molti di noi hanno trovato in te la propria guida spirituale e il confessore? Con gli occhi umani ci sentiamo orfani. Con gli occhi della fede ci sentiamo figli amati che un giorno rivedranno il sorriso tanto caro.
Ci hai insegnato vivendoli i tre voti francescani.
Castità. Il tuo occhio limpido puntava verso i cieli nuovi che Gesù ha in serbo per chi ascolta la sua parola e la mette In pratica e che adesso hai trovato. Le tue parole erano specchio trasparente di un cuore che non giudica, profondamente consapevole della dignità di figli di Dio e immagine di Cristo di chiunque ci viene posto accanto.
Povertà. Come esprimere meglio il “sine proprio” della tua figura accogliente che spazza le foglie in cortile dopo tutti gli incarichi prestigiosi che hai avuto nell’ordine? Anzi, usavi quell’umile attività per meditare sulla misura ricolma, pigiata e traboccante che Dio ha in serbo per I suoi amici.
Obbedienza. Con lo stesso affidamento a Dio Padre hai accettato gli incarichi più importanti e la nostra semplice assistenza. Agli incontri di fraternità, che preparavi con amorevole sollecitudine, si vedeva che il servizio per te non era un peso, ma, al contrario I tuoi occhi trasmettevano la gioia di stare con I fratelli.
Nel ritiro di avvento ci hai invitato a ripetere di continuo: “vieni, Signore Gesù” e per te non era una frase di circostanza, ma con tutto il tuo essere, fin dall’infanzia, aspiravi al regno di Dio. Sei stato esaudito, Dio ti ha chiamato ad abbracciarlo quando eri nella piena consapevolezza, risparmiandoti la fase più brutta della malattia e ha voluto che nell’ultimo, doloroso momento, gli affidassi il tuo spirito come fece Gesù dalla croce.
Ti ricorderemo sempre, sarai per noi il miglior esempio di come vivere il vangelo sulle orme di s. Francesco.
OFS Sabbioncello